Lo Yoga

Rishikesh Himalaya – La scuola di sanscrito dove M. Brunetti veniva abilitato all’insegnamento del Raja Yoga.
“La vita è un flash dell’Eternità, prendi coscienza vivrai un’esperienza globale.”

M. Brunetti

Il nucleo centrale dell’insegnamento dell’I.S.S.U.P. si basa sullo YOGA.
Molti soci dell’I.S.S.U.P. praticano il RAJA YOGA o Yoga Reale o Yoga Regale, o Yoga della mente. Gli insegnanti sono stati abilitati in India dopo un lungo training di pratica personale e di verifica diretta da parte del maestro preposto, il prof. Mario Brunetti che ha appreso tale tecnica in India, proprio nella valle dell’Indo, dove ora sorge la Libera Univerisità della Pace e del Silenzio.

La I.S.S.U.P. svolge attività da diversi anni con l’intento di favorire l’immissione di energie positive, in questo fine millennio che vede tramontare le ideologie religiose e politiche del passato e lascia dietro un grande vuoto e una grande incertezza. Come ad ogni fine millennio, l’umanità si trova di fronte alla crisi di passaggio, un po’ come un trasloco di casa, tanti pezzi o non si trovano o si rompono, oppure non si sa dove sono stati messi. L’umanità in un certo senso si trova in questa situazione di incertezza, di transizione. La crisi delle vecchie ideologie sta lasciando il posto alla circolazione di nuove idee che investono l’ecologia, l’ambiente, la religione la politica e la filosofia e che sono incentrate sull’uomo e la sua esperienza. C’è una grande differenza tra la filosofia in Oriente e come viene intesa in Occidente. La filosofia dell’Oriente è un aspetto di vita pratica, deve avere un valore nella vita relativa, deve dare una visione dell’uomo e della sua esistenza. Deve offrire un punto di riferimento. La filosofia in Occidente è diventata una speculazione culturale, un parlare del parlare, senza nesso con la vita pratica. Nella filosofia dell’Oriente ha un posto privilegiato lo Yoga.
Lo Yoga è stato fatto passare per misticismo o per religione o per una filosofia senza valore pratico, o per una semplice ginnastica. Tutti questi punti di vista sono il prodotto della nostra sottocultura rispetto allo Yoga. Lo Yoga, invece, si configura come un sistema scientifico che conosce a fondo l’uomo, la sua composizione fisica e la sua composizione sottile, metafisica, invisibile. I suoi meccanismi fisiologici e occulti tracciano un percorso adatto a realizzare quella che è l’unione tra le energie latenti e l’aspetto fisiologico dell’individuo per procedere verso la realizzazione delle proprie potenzialità. Lo scopo fondamentale dello Yoga è proprio quello di liberare le potenzialità della mente dell’uomo per creare la base fisiologica per un’adeguata espansione di coscienza che significa più sicurezza, più memoria, più fiducia, più ottimismo.
Lo Yoga si sta diffondendo in maniera rapidissima in Occidente proprio perché va incontro alle esigenze di esperienze dirette dell’uomo della strada che non si accontenta più di ricette preconfezionate, ma che vuole vivere l’esperienza personale, fisiologica delle scoperte e delle verità enunciate dai grandi uomini che hanno preceduto, in questo, il corso dell’umanità.
Lo Yoga permette di scoprire, in noi stessi, i tesori nascosti dell’Essere. La psicologia dell’Occidente si è fermata ad indagare i livelli superficiali della mente, il conscio, il subconscio, l’inconscio. Di solito siamo coscienti, pensiamo a questo o a quello, già il pensiero è pensiero di qualcosa. Nello Yoga, trascesi i livelli comuni di coscienza, si ha esperienza di una dimensione mentale di consapevolezza pura, cioè senza contenuti del proprio “Sè”, fonte di qualità umane positive.
Lo stesso termine “Sé” richiama alla mente la parola seme come potenza, che vuole tradursi in atto come potenzialità che si vogliono attuare. Richiama alla mente la parola sorgente come sorgente di vitalità nell’uomo, sepolta negli strati più profondi della mente. Possiamo paragonare la mente ad un oceano di cui gli strati più superficiali saranno agitati secondo le circostanze esterne.
Come la superficie dell’oceano è mossa dai venti, così la superficie della mente può essere agitata da pensieri o da tensioni che la rendono irrequieta e agitata. L’individuo, cioè, di muove verso l’analisi e la dispersione delle idee, non verso l’azione di sintesi, né verso la realizzazione delle proprie idee creative. Negli stati, però, più profondi dell’oceano le correnti sono stabili e neanche la tempesta più furiosa può toccare o disturbare minimamente le zone più profonde della mente, che rimangono nella quiete del Silenzio.
Lo Yoga realizza quel percorso della mente verso la sorgente, il percorso della mente dagli strati superficiali verso gli strati più profondi; ma non è esatto dire percorso, è piuttosto un trovarsi in questa esperienza, farne l’esperienza, “essere” la stessa esperienza.